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Per secoli, e soprattutto negli ultimi due, la figura di Thomas Müntzer è stata appiattita sui pochi mesi finali della sua attività, culminati nella tragedia di Frankenhausen. In base alla rinascita di studi degli ultimi vent'anni e soprattutto all'edizione dell'epistolario, grazie a cui prendono corpo davanti ai nostri occhi la società, le istituzioni, i poteri della piccola Allstedt, da cui Müntzer tentò di contendere a Lutero il favore dei principi della Sassonia ernestina, è ora possibile disegnare ben altro ritratto del Riformatore e della sua complessa visione religiosa e civile, dall'ispirazionismo mistico di fondo alla riforma liturgica, alla concezione dei sacramenti, alla critica ai principi luterani della sola fede e sola Scrittura, alle posizioni verso l'autorità secolare, alla forte accentuazione del concetto di patto. Fanatico sanguinario, falso profeta, estremista apocalittico, capo della rivoluzione contadina, precursore quasi ateo del moderno razionalismo e perfino del comunismo novecentesco: quante cose si sono volute vedere in Thomas Müntzer! Cerchiamo di vederci solo quello che c'è.